Il 2011 è stato un anno sorprendente. Lo possiamo dire soltanto adesso che è al termine e che abbiamo avuto occasione di tirare le somme. Il lavoro d’inventario che ci ha tenuti impegnati nella scorsa settimana come ogni anno, è stato molto più faticoso che in passato. La memoria è un ingannevole spazio in cui spesso si inscatolano oggetti preziosi che restano in un angolo in favore dei soliti, vecchi, gloriosi “pezzi storici”. Questi campeggiano al centro della memoria con presunzione e facilità e ci portano a rimpiangere sempre lo stesso passato. Beatles, Doors, Stones, Hendrix, Pink Floyd. Da anni siamo sempre lì a piangere su quei mostri sacri degli anni sessanta e settanta ripetendo autisticamente, che dopo di loro la musica non ha saputo darci più emozioni. E invece, che sorpresa scoprire quanto questo 2011 sia stato ricco di spunti, di sentimento, di proposte da parte di chi ora s’affaccia nel panorama musicale e di chi invece torna dal passato con rinnovata energia. E allora, perchè sembra che intorno non ci sia più niente che faccia spalancare gli occhi nell’espressione di meraviglia, già al primo ascolto? Facile: quel che manca non sono le produzioni, sono le ricerche; sono le radio, che non hanno più il coraggio della proposta, ma soprattutto la voglia di indagare. Non tutte le radio, ma sfortunatamente quelle più “disponibili” all’ascolto popolare sì. Durante tutto l’anno Wasabi Radio, che vuole essere un radio rock, dove “rock” non sta ad indicare un genere musicale, ma piuttosto un’inclinazione alla ricerca e alla libertà, non ha perso occasione per curiosare tra le uscite discografiche, indipendentemente dal genere e senza preconcetti. Non ci siamo persi i Fleet Foxes è i Beirut, ma se ci chiedete se abbiamo ascoltato il nuovo disco di Tiziano Ferro, vi rispondiamo di sì. Non abbiamo guardato con nostalgia ai grandi ritorni, come quello degli Zombies con Blunstone e Argent, o quello dei Cars, ma li abbiamo ascoltati con rinnovato interesse, a volte trovando conferme a volte delusioni. Nel 2011 ci sono stati Vaccines, Fleet Foxes, Girls, Noah and The Whale, Wilco, Elbow, ma anche Coldplay, Lenny Kravitz, Ben Harper. Abbiamo visto Antony e Flea tornare a fare rock, il loro rock, nulla di nuovo, ma comunque inconfondibile. L’ambientazione sixties o seventies non è relativa al passato ma a un’atmosfera senza tempo che continua ad affascinare. In fondo Edison inventò la lampadina più di centotrenta anni fa, ma non stiamo tutti a rimpiangere i primi giorni in cui l’umanità accese la luce per la prima volta. Allo stesso modo ascoltare le vecchie belle canzoni di Peter Gabriel con una nuova veste, non ci impedisce di metter su i capolavori dei Genesis, quando vogliamo ascoltarli. Il bello della musica è che, a differenza delle parole dette, resta. Pertanto, perdonateci le brevi recensioni che accompagnano i dischi, a nostro avviso migliori del 2011, se non le troverete aderenti alla vostra opinione, ma ascoltatevi le canzoni, se non le conoscete ancora. Ricordando che per dire quale musica suona in accordo con il nostro cuore e con la nostra vita, bisogna prima ascoltarne tanta. Per fortuna non sempre si impone una scelta ad eliminazione diretta, ma in questo caso eravamo obbligati, ecco perchè accanto alla consueta classifica dei migliori venti, vi proponiamo anche il podcast dei “Second Best 2011″, che potete guardare in fondo a questa pagina, mentre per la classifica vi invitiamo a fare click sulla foto in alto. Wasabi Radio vi augura buon anno ed è sempre più felice di essere il vostro tempo musicale.
Guarda qui la puntata Best 2011
E qui la puntata “Second Best”