E’ sempre da lodare chi raggiunge l’obiettivo annunciato. A differenza chi ha l’intuizione improvvisa, di chi cambia strada perchè cambia il vento , a differenza di chi cerca ovunque quel qualcosa che manca senza accorgersi di quel che c’è già, Victoria e Alex, da sei anni continuano sulla stessa strada, perfezionando di anno in anno la stessa intenzione: un ottimo, gradevole, armonioso, melodico dream pop. E la sensazione di distacco dalla realtà che si ha ascoltando questo bel disco è tanto necessaria quanto quella di ripiombarci subito dopo, appena terminato. Niente orpelli, dubstep, citazioni garage, niente che non sia semplicemente la voglia di far star bene chia scolta un disco. La voce sussurrata e sottile s’incastra a meraviglia con la melodia, nel raccontare un mondo a colori pastello, che in crescendo diventano sfumature a volte più cupe a volte più brillanti. Il rischio della noia è ben nell’ascolto evitato dal trucchetto dell’alternanza di ritmo tra i brani, che pur sempre sulla stessa onda, esplodono a fasi alterne tra liriche che parlano d’amori e desideri destinati a non durare più d’un giorno, e per questo preziosi ed eterni. Sono diventati bravi in questo, i Beach House, senza inventare nulla, diventano portavoce del dream pop di questi anni.
Best 2012 #4
Voto 8/10