50 Best Tracks of 2013. Cinquanta canzoni. Solo cinquanta? In realtà molte di più , messe tutte insieme, fanno un altro anno di musica che Wasabi Radio ha collezionato, studiato, ascoltato, proposto, catalogato, raccontato, giudicato, dimenticato. Alla fine di questo 2013, così difficile, tra le considerazioni che esulano da argomenti che non riguardano la comunicazione, una cosa e una sola ci appare certa: la musica non è più così importante come lo era in passato. Se lo fosse le canzoni durerebbero di più. Non nelle classifiche, lì alcune ancora ci restano per mesi, ma nei cuori, negli ipod, e persino nelle conversazioni. Fosse solo questa la considerazione di fine anno, ce ne faremmo una ragione. No, la considerazione ha un importante corollario: la radio, e soprattutto la radio musicale, non è più una cosa importante nella vita di tutti i giorni. Informazione sì. Intrattenimento, meglio ancora. Chiacchiere da bar, sì un po’. Superospiti che parlano delle cose che sanno fare, perfetti. Format acrobatici e ideone in pillole da podcast. App colorate che durano mezza giornata. Questà è “la radio” del futuro. Che poi non si chiamerà neanche più radio. E così, con il 2013, si chiude l’anno della verità. Bene. Ma la notizia è che noi continueremo a fare questo. Testardi come muli. La musica qui a Wasabi è ancora una cosa importante, e il nostro “format superinnovativo” prevede che, indipendentemente dal genere, si alternino brani nuovi e vecchi, proposte e grandi classici. Cose che ci sono piaciute e cose che ci suggeriscono gfli ascoltatori. E di tanto in tanto, senza dare fastidio, nel “format superinnovativo” è contemplata la possibilità che si affacci anche un deejay a parlare tra un disco e l’altro. Ma la verità è che, anche quando nessuno parla, il deejay, uno di quelli antichi, che non servono più a nessuno, qui c’è sempre.
Detto ciò parliamo delle cose che contano: le canzoni.
Abbiamo scelto queste 50 qui perchè a nostro avviso sono le più rappresentative del nostro anno di musica. Mancano i brani italiani, è vero, ma questo perchè anche quest’anno abbiamo voluto trattare gli artisti di casa nostra come fossero “ospiti speciali” in un contenitore internazionale, e quindi a loro è dedicata una classifica a parte. Il sound del 2013 è stato infarcito dell’elettronica che già il 2012 ci aveva paventato. Ma è meno sognante e più nostalgico. In soldoni: guarda meno al dream pop e più agli anni 70. Ce lo dicono i Daft Punk, e noi lo accettiamo. Non è nostalgia , piuttosto un recupero delle radici. E’ un anno soul, scuro, nero. E’ l’anno R&B per eccellenza, anche se qui le selezioni, per dovere di coerenza con la programmazione, sono relative al panorama pop rock. Eppure il soul è ovunque. E’ nelle sfumature jazz più amate di quest’anno, come quelle di Gregory Porter. E nell’elettronica dei Disclosure, che scelgono Sam Smith e gli AlunaGeorge per dare il meglio di sè. E’ persino nelle corde degli Arctic Monkeys che si riscoprono più americani che mai, lasciando a Josh Homme la voglia di tornare a scrivere e a far uscire un disco che aspettavamo da undici anni. Ma è anche l’anno più grunge che si ricordi dalla fine degli anni 90. Non solo per il ritorno dei Pearl Jam, ma per quel sentirsi “stropicciati” e confusi, che sembra essere la linea guida di tutti, nessuno escluso, dai National a John Grant, passando per la vera sorpresa dell’anno e cioè “lo spleen” dei Vampire Weekend. Da non crederci! Persino loro cercano la strada per uscire dalla nebbia che ricopre ogni cosa, e speranza pare non ce ne sia. Ed è per questo che se c’è possibilità di tenersi un pezzetto di felicità, che nessuno si azzardi a rifiutarla, liquidandola con frasi del tipo “troppo facile”. Certo che sono facili le Haim, per questo le vogliamo incoronare “Regine del 2013″. Il re invece, è uno solo, anzi è un Duca. Bianco per l’esattezza. E se qualcuno ripiombasse un po’ nel panico ascoltando le canzoni più crude di The Next Day, basterà mettere su la New di Paul McCartney, per sentirsi subito meglio e dire a se stessi che forse nulla cambierà abbastanza in fretta da rendere il 2014 un anno speciale, ma che a fare come Paul McCartney ci si guadagna sempre: cambiare, magari sbagliando, provare e sperimentare, senza rinunciare a quel “pumcià- pumcià” che, anche se è un trucchetto, colora il passo e non fa perdere il ritmo. Abracadabra e buon 2014 a tutti!
Potete ascoltare la playlist Best Tracks of 2013 in questa pagina da Youtube e Spotify, e in diretta, in sequenza e senza interruzioni su Wasabi Radio, al termine della trasmissione Best of The Year, in onda Martedì 31 Dicembre 2013 dalle 17.00