Eccoci qua , doveva arrivare questo momento. Il momento della band rivelazione, dell’anno. Arriva il Mercury Prize a dirci che loro sono il 2012, infatti se da qui in poi ogni album in questa classifica ha ragion d’essere ciascuna a modo suo, per il suo genere, indipendentemente dal periodo di uscita, quest’album è il sunto del 2012. I quattro ragazzi di Cambridge hanno fatto tutto da copione, nel vero senso della parola. Intanto si sono laureati, hanno studiato chi letteratura chi belle arti, poi hanno deciso di metter su la band. Cinque anni per trovare la formula matematica di questo disco. E’ il 2012, si entra nell’età del’Acquario, l’universo si trasforma, è l’alba di un nuovo ciclo, di un nuovo mondo. Matematicamente parlando l’uso della lettera Delta in Greco sintetizza il concetto di trasformazione, informaticamente parlando la lettera Delta con la tastiera è il risultato della combinazione Alt-J. Ingegnoso eh? Già detto ciò appare chiara una cosa: Gli Alt-J sono quattro nerd. Di quelli che un tempo venivano disegnati nell‘ immaginario collettivo come secchioni occhialuti senza amici e senza donne. Quelli che oggi sono, nel campus, i ragazzi più trendy, sexy, interessanti e creativi. Cosa sia cambiato dagli anni ’80 a oggi è chiaro: web, tecnologia e matematica sono legati alle forme d’arte più apprezzate al mondo, cioè la musica e le applicazioni per l’iPhone. Soprattutto le applicazioni per l’iPhone, ma anche la musica richiede spesso lo stesso impiego di formule. Cinque anni per un lavoro, fa pensare che i teoremi siano stati applicati tutti, i test effettuati, e le dimostrazioni inverse abbiano confermato l’assioma. Chitarre, voci, basso, tastiera e batteria, sono gli stessi del rock’n’roll, ma qua funzionano in modo diverso. E’ un altro rock’n’roll questo, dove a unirsi non sono folk, bluegrass, country, e soul, ma: musica classica, musica elettronica, trip hop, post rock, folk, shoegaze, pop, rock bass, ennio morricone, e una buona dose di Franco Battiato. Sia Morricone che Battiato si troveranno inizialmente un po’ sperduti nel frastuono di questa Babele, ma dopo poco sguazzeranno nel sound del 2012 come Alice nel Paese delle Meraviglie tra i Palmipedoni. Un disco meraviglioso, da stare quasi in prima posizione in questa Best Album 2012, se non fosse per Fiona Apple prima di tutto e poi per il fatto che questa è l’Italia, non il Paese delle Meraviglie e quindi ancora non siamo pronti. Onestamente, non siamo pronti. E’ troppo bello questo album per noi che amiamo ancora la New Wave. Quando ci passerà non vorremo altro che An Awesome Wave.