Le Haim. Tre sorelle sul comò, che facevano all’amore con quegli anni dell’orrore, ma l’orrore non c’è più, e gli anni 80 li ami anche tu. E tu. E tu. E loro. Madonna, Shania Twain e le Bangles intorno a un tavolo decidono del loro futuro. Telefonano ad Alanis Morissette e le chiedono se ha un’idea. Lei è troppo impegnata a postare foto della sua famiglia su twitter ma si ricorda di un amico che le aveva parlato di tre ragazze che suonavano nel garage di casa a Los Angeles. Sai che caldo! Non avrebbero mai rifiutato una limonata, giù a Venice. Quindi le invitano a bere e scoprono che hanno scritto una decina di canzoni, nel tempo libero, tra un concerto di Justin Timberlake e l’altro. Appassionate del vintage, hanno preso i vestiti della mamma e se li sono messi addosso per l’ingresso in classifica. Ora, forse hanno qualche santo in paradiso. ma più probabilmente forse hanno solo capito come si fa. Il disco nel suo genere fa invidia a tutti quelli che prendono voti molto alti nelle recensioni, ma i cui dischi finiscono spesso intatti negli scaffali più in alto nelle librerie. O peggio, archiviati negli hard disk, sotto la voce di “capolavoro da capire meglio”. Questo disco lo ascolteremo tutti molte volte, anche senza volerlo, come (e ne dico uno a caso) The Final per gli Wham. Con buona pace dei Friends che a Brooklyn con canzoni come queste fanno ballare gli hipster da anni. Girl power.